Studio: Via Veneto, 108 Roma Italia
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La mastoplastica additiva è l’intervento chirurgico che ha come risultato l’aumento del seno; ciò si consegue mediante l’introduzione di protesi al gel di silicone di ultima generazione, che possono essere di varia forma (rotonde, a goccia, a basso o ad alto profilo) e volume allo scopo di personalizzare l’intervento alle necessità di ogni paziente. Questo consentirà un risultato molto naturale e soprattutto duraturo nel tempo, in quanto le protesi usate dal Prof. Tarallo sono garantite a vita dalla Casa Produttrice delle stesse, garanzia che si attiva al momento dell’intervento. Candidate a questo intervento sono donne con uno scarso o insoddisfacente volume della ghiandola mammaria, o che hanno subito una diminuzione del volume del seno in seguito a gravidanze e allattamento. Vengono eseguiti esami del sangue ed un elettrocardiogramma per verificare le condizioni cliniche della paziente e viene data una lista di farmaci da evitare nel corso delle due settimane che precedono l’intervento.

Questo viene effettuato solitamente in anestesia generale ed in una Clinica per garantire la massima sicurezza alle pazienti. Si esegue, a seconda dei casi e comunque d’accordo con la paziente, una piccola incisione di alcuni cm. a carico del contorno inferiore dell’areola o del solco mammario attraverso la quale viene allestita una tasca ove verrà inserita la protesi, che potrà essere, a seconda delle caratteristiche fisiche della paziente, sottoghiandolare o sottomuscolare o in “dual plane”.

La paziente sarà dimessa il giorno stesso o la mattina seguente con una terapia appropriata e un reggiseno sportivo che porterà per alcune settimane. Il lavoro e le attività sociali saranno ridotti per i successivi 10- 12 giorni. Dopo 48 ore sarà consentita la doccia. Possibili complicanze, peraltro molto rare, sono quelle legate a qualsiasi intervento chirurgico, come sanguinamenti od infezioni ed altre più specifiche quali riduzione della sensibilità in piccole aree del seno o la così detta “contrattura capsulare”, ormai rara con l’uso delle protesi di ultima generazione, legata alla formazione di una capsula fibrosa intorno alla protesi stessa che la rende di consistenza più dura del normale. E’ dovuta ad una reazione dell’organismo che riconosce la protesi come un corpo estraneo. Esami quali ecografie e mammografie potranno essere eseguite senza alcuna limitazione. L’allattamento sarà quasi sempre possibile.

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