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La Tossina Botulinica (Botox) viene utilizzato nella pratica medica dalla metà degli anni ’70, per una moltitudine di scopi terapeutici che spaziano tra le diverse branche della medicina, quali l’Urologia, la Neurologia, l’Oculistica e dagli inizi degli anni ’90 è stata utilizzata in Chirurgia Plastica per il trattamento delle rughe del viso, principalmente per quelle orizzontali della fronte, tra le sopracciglia e per le cosìdette “zampe di gallina” attorno agli occhi. Questi sono gli utilizzi più comuni, per i quali milioni di pazienti sono stati trattati negli ultimi anni, in realtà l’utilizzo di questo farmaco, che altro non è che la forma purificata di una tossina proveniente dal Clostridium Botulinum, è molto più ampio, in quanto mediante l’iniezione di poche gocce è possibile ottenere un vero e proprio rimodellamento non chirurgico del volto rialzando le sopracciglia o sollevando gli angoli della bocca o riducendo le antiestetiche rughe del collo. Questo ci consente di ampliare le indicazioni comunemente conosciute, ovviando ad asimmetrie del viso congenite quali un’arcata sopraciliare posta ad un’altezza diversa dall’altra, oppure acquisite come nel caso di una paralisi dei nervi motori del viso che lascia un’asimmetria della metà del volto colpita rispetto all’altra.

L’uso della Tossina Botulinica in questi casi ci consente di ottenere una simmetrizzazione, con il ripristino di un aspetto armonico del viso. Ancora l’Entropion, patologia a carico della palpebra superiore o più spesso inferiore che ha come sintomo la Trichiasi (cioè le ciglia che crescono all’interno dell’occhio invece che all’esterno) che causa gravi congiuntiviti ed abrasioni della cornea, può quasi sempre essere risolto mediante l’iniezione di questo farmaco. L’Iperidrosi, cioè l’eccessiva sudorazione delle ascelle o delle palme delle mani o dei piedi, può essere brillantemente risolta con l’uso di questa sostanza. Ciò nondimeno l’utilizzo sulle rughe da espressione, cioè causate dalla contrazione dei muscoli mimici in quella particolare area del volto, è la più frequente. Una volta iniettata nel muscolo la cui contrazione dà origine alla ruga, impedisce all’impulso nervoso di raggiungere quella zona e quindi il muscolo si contrae con minor forza; quest’effetto, che inizia dopo alcuni giorni dall’inoculazione è solo temporaneo e non danneggia in alcun modo il muscolo, né si diffonde al di là dell’area trattata. Le rughe si distendono dando come risultato un viso che appare rilassato e naturale; quelle espressioni senza mimica e quasi congelate che alcuni pazienti hanno sono solo dovute ad un trattamento non adeguato, così come i casi in cui si assiste ad una ptosi (cioè una caduta) del sopracciglio.

Il Botox, in combinazione con i Fillers, danno al paziente un vero e proprio “Ringiovanimento del volto non chirurgico”. Pochissime sono le restrizioni, quali la gravidanza e particolari malattie neurologiche. La durata del risultato varia a seconda dei casi dai quattro ai sei mesi. La valutazione preliminare è fondamentale in quanto viene studiata attentamente la mimica del paziente; il Prof. Tarallo usa un particolare schema grafico ove vengono evidenziati i punti da inoculare a seconda delle necessità dei pazienti; in questo modo può essere eseguito un ringiovanimento dell’area trattata non alterando l’originaria naturalezza del volto.

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